martedì 1 dicembre 2009

Esce "Quando la vita è buona"- Libro-intervista su Angelo Scola


























”Del resto non mi risulta che vadano in Parlamento a votare”. Per riaffermare il diritto-dovere dei vescovi a “dire la loro” su materie cruciali per l’intera collettività, il patriarca di Venezia, Angelo Scola, adotta uno stile tutto suo, preciso e illuminante: i vescovi non votano, ma parlano alla coscienza dei credenti, ricordando loro cosa è opinabile e cosa non lo è alla luce della Rivelazione cristiana.
L’intervento è contenuto nel bel libro-intervista che l’inviato del “Corriere della Sera” Aldo Cazzullo ha realizzato per le Edizioni Messaggero Padova: sei conversazioni apparse sul prestigioso quotidiano milanese ma qui riproposte in versione integrale e in successione cronologica. Sono dialoghi tanto piacevoli quanto densi di contenuti, perché spaziano dal rapporto fra scienza e fede al dibattito sulla “nuova laicità”, dalla scuola alla famiglia, dalla riscoperta di Dio fra i giovani ai temi delicati del “fine vita”. Nessun “minuetto” fra il giornalista e il cardinale. Sono interviste “vere”, senza un clima di complicità in sottofondo: il giornalista incalza e obietta, il cardinale risponde mettendo in gioco la sua preparazione e la sua esperienza. In questo modo, il lettore si sente profondamente coinvolto, partecipe in prima persona del dialogo, stimolato a cogliere idee, proposte, sollecitazioni.
Le interviste – da sottolineare – sono state realizzate fra il 2005 e il 2009 sulla traccia dei discorsi tenuti dal patriarca in occasione dell’annuale Festa del Redentore, momento cruciale e altamente simbolico per la vita religiosa e civile di Venezia perché celebra la fine della peste del 1576. Discorsi e interviste sono per il cardinale Scola altrettante occasioni preziose per combattere la “peste” dei nostri giorni: l’egoismo personale e sociale, l’aridità dei sentimenti, la sfiducia nel prossimo, la perdita del senso di appartenenza alla Chiesa, alla fede, alla comunità. Secondo il patriarca di Venezia, non basta impegnarsi per una vita “felice”, perché la vita deve essere soprattutto “buona”. Una vita piena di affetti e ricca di valori, aperta all’ascolto degli altri e tesa al bene comune, attenta alla centralità della famiglia e al rispetto dell’etica politica. Come ricorda nella prefazione padre Ugo Sartorio, direttore editoriale del “Messaggero di S.Antonio”, per un cristiano la pienezza della vita buona è nella vita stessa di Cristo: sempre, anche in questa nostra società segnata dal pluralismo etnico e religioso (il cardinale Scola parla di “meticciato”). Nuovi orizzonti che reclamano, appunto, una “nuova laicità” fatta di sale e fermento dell’intero corpo sociale. In una realtà liquida e disarticolata, la costruzione quotidiana di una “vita buona” diventa un itinerario urgente e necessario, un codice di istruzioni per la rigenerazione morale e civile del mondo contemporaneo (per informazioni e approfondimenti: www.angeloscola.it, www.edizionimessaggero.it).

Gianni Maritati