mercoledì 30 maggio 2007




Darwin Pastorin: "Restituiamo il calcio ai bambini"

Darwin Pastorin, giornalista sportivo, nasce nel 1955 a San Paolo in Brasile da genitori emigranti. Per due anni lavora al Guerin Sportivo e per vent'anni a Tuttosport. Ricopre il ruolo di direttore della redazione sportiva di Tele+, di Stream TV e opera nel settore Sport di SKY Italia. Nel 2006 viene nominato direttore della testata LA7 Sport dove conduce, tra gli altri programmi, "Il gol sopra Berlino" durante i Mondiali di Calcio 2006 in Germania, e "Le partite non finiscono mai", che segue il Campionato italiano 2006/07. Editorialista de il Manifesto, Diario della settimana, Amica, collabora anche con La Stampa, Liberazione, l'Unità, Il Messaggero, Il Gazzettino di Venezia e numerosi settimanali e mensili. Per LA7.it cura ogni mercoledì l'editoriale su calcio e letteratura Darwinando. Ha vinto numerosi premi per la sua attività di cronista e scrittore. Tra i suoi libri: “Avenida del Sol. A piedi scalzi in Sudamerica”, “L'ultima parata di Moacyr Barbosa”, “Ode per Mané”, “Ti ricordi, Baggio, quel rigore?”, “Storie e miti dei mondiali” con Gianni Minà, “Le partite non finiscono mai”, “Libero gentiluomo”.

Abbiamo incontrato Darwin Pastorin alla Luiss Guido Carli di Roma, in occasione del ciclo “Incontri con i protagonisti del mondo dello sport”, dove ha illustrato agli studenti il rapporto tra sport e letteratura, tra aneddoti e citazioni letterarie (Soriano, Arpino, Saba, Pasolini, Brera, Giudici, Sereni, Cucchi).


Disponibile e gentile ha risposto alle nostre domande e ci ha lasciato con una speranza: che il calcio torni ad essere magia.

Ha scritto che “il pallone ha smarrito le proprie radici, è diventato un totem di plastica, privo di anima. Ma che qualcosa rimane”. Cosa?

Darwin Pastorin: “Rimane il gesto atletico, rimane l’inizio della partita, che ci può sempre portare ad una speranza, ad una magia. Rimangono i colpi d’autore, rimangono i sogni nostri di fanciulli che attraverso la partita recuperiamo la nostra giovinezza. Il bello del calcio è questa possibilità ogni volta di far ripetere il miracolo anche se tutto oggi è diventato difficile perché il calcio è un’altra cosa purtroppo.”

Dopo “Calciopoli” cosa è cambiato nel mondo del calcio?




D. P.: “Qualcosa è cambiato. Speriamo che dopo l’anno orribile si possa arrivare alle stagioni di una nuova felicità, di un nuovo calcio restituito ai bambini. Speriamo di poter rivedere gli stadi aperti e di poter scrivere anche per noi autori, ad esempio, di questo calcio e non solo del calcio della memoria, del passato.”

Pasolini diceva “nel calcio i goal sono dei momenti poetici. Il capocannoniere di un campionato è sempre il miglior poeta dell’anno.” Chi è secondo lei il miglior “poeta” di tutti i tempi?

D. P.: “Io ho avuto sempre una passione per Maradona perché l’ho conosciuto. E’ un ragazzo che voglio considerare per quello che ha fatto sul campo e non per la vita privata. Ed è stato uno dei più grandi poeti del ‘900 sicuramente. E poi Garrincha che è stato uno degli idoli della mia infanzia brasiliana, “l’angelo dalle gambe storte", "l’analfabeta che parlava il linguaggio dei passerotti”, il giocatore narrato da Coutinho e Carlos Drumon de Andrade".

Nella sua rubrica on line "Darwinando" (LA7.it) ha parlato di Gianni Mura e del suo romanzo “Giallo su giallo”. Ha scritto che il giornalismo sportivo può ancora contare su maestri autentici. Chi sono i suoi maestri, questi “personaggi che non amano apparire, ma che lasciano il segno?”.

D. P.: “Sicuramente Gianni Mura è un maestro. Io poi ho avuto la fortuna di avere come maestri Giovanni Arpino e Vladimiro Caminiti. Sono maestri che mi porto nel cuore sempre.”

Tra i suoi libri ce n'è uno che la rappresenta meglio o a cui si sente più legato?

D. P.: “Io sono ovviamente affezionato a tutte le mie creature. L’ultima “Avenida del sol” sicuramente rappresenta tanto del mio percorso narrativo. Ma sono legato anche a “Lettera a mio figlio sul calcio” che è dedicata a mio figlio Santiago e parla del calcio che io amo di più.”

In "Lettera a mio figlio sul calcio" si auspicava per il futuro stadi in festa, senza più violenza, senza più intolleranza, senza più razzismo. E la sua speranza era riposta nell’ingenuità e nell’innocenza dei bambini. Crede che le prossime generazioni possano davvero cambiare le cose?

D. P.: "Il calcio è sicuramente degenerato. Bisogna cercare di ricominciare, riproponendo quei valori etici e morali che ormai sono andati perduti."

Cosa consiglierebbe ad un ragazzo che vuole intraprendere oggi la carriera di giornalista sportivo? Da dove cominciare?

D. P.: “Dal cuore! Dalla passione, dalla voglia di scrivere, di narrare, dalla voglia di camminare per raccontare. Bisogna "camminare" tanto, così insegnavano i maestri.”


(Sara Miele)

domenica 27 maggio 2007








Roma. Celebrazioni e convegni per Cesare Brandi il maestro del restauro

Per maggiori informazioni sul programma del convegno e su Cesare Brandi:
www.cesarebrandi.org




Il Comitato Nazionale per le celebrazioni e le iniziative culturali per il centenario della nascita di Cesare Brandi, presieduto dal Prof. Antonio Paolucci, ha presentato presso la sede romana dell’Associazione Stampa Estera in Italia, un primo consuntivo delle numerose manifestazioni svolte nel 2006. Ad aprire la conferenza, a cui erano presenti l’On. Danielle Gattegno Mazzonis (Sottosegretario Ministero Beni e Attività Culturali), Giuseppe Basile (Presidente Comitato Europeo per il centenario) Licia Borrelli Vlad (Presidente Associazione “Amici di Cesare Brandi”) e Gianni Bulian (Soprintendente per i Beni Architettonici e il Paesaggio di Siena), sono state proprio le parole dell’illustre studioso, attraverso la proiezione del documentario “Brandi chi era” a cura di Annamaria Cerrato.
Molteplici le iniziative svolte dal comitato per contribuire alla conoscenza internazionale di Brandi: 53 manifestazioni culturali di vario tipo in Italia e all’estero, una mostra illustrativa itinerante, la riedizione di quattro opere, la pubblicazione di vari cataloghi e carteggi, nonché la pubblicazione della “Teoria del restauro” in giapponese, portoghese, cinese, tedesco e polacco.
Numerose anche le iniziative programmate per l’anno in corso. Tra le più importanti sicuramente il Convegno Internazionale di Studi "Brandi oggi", a cura di Giuseppe Basile, che aprirà il 30 maggio presso l’Accademia Nazionale dei Lincei per proseguire poi il 31 maggio e 01 giugno presso la Sala Stenditoio del Complesso Monumentale di S. Michele a Ripa.
“Se oggi all’Italia spetta il primato nella scienza del restauro in tutto il mondo, lo dobbiamo a Cesare Brandi – ha spiegato Antonio Paolucci –quest’uomo, tra i più importanti nel settore delle arti e del restauro, sapeva entrare nel cuore delle cose con straordinaria leggerezza.” Il convegno si propone di illustrare la personalità dello studioso senese, oltre che nella sua veste di teorico ed esperto del restauro, nella complessità dei suoi aspetti: come critico d’arte, filosofo, poeta, scrittore, collezionista e umanista.“L’associazione “Amici di Cesare Brandi” - ha aggiunto il Presidente Licia Borrelli Vlad - è nata per mantenere il ricordo di questo straordinario personaggio. In vita Brandi è stato una persona elitaria che si rivolgeva solo a chi poteva intendere il suo linguaggio. Oggi la sua fama ha travalicato e il suo messaggio, che nasce dalla passione, è diventato universale.” L’On. Mazzonis ha così concluso: "Da 10 anni è in corso un dibattito sulla figura del restauratore. Molti laureati finita l’università pensano di essere pronti per avvicinarsi a questa professione. La genialità di Brandi fu quella di unire la scienza e la conoscenza alla manualità. E’ indispensabile che i futuri restauratori abbiano le qualità per fare questo lavoro. Non basta la conoscenza teorica."


(Sara Miele)

martedì 22 maggio 2007






Michelle Hunziker: "Dopo Cabaret rallento. Ho bisogno di tempo per me e Aurora"



Michelle Hunziker, dopo la positiva esperienza sanremese sul palco dell'Ariston a fianco di Pippo Baudo, torna a calcare le tavole del palcoscenico. Dal 18 maggio al 17 giugno sarà infatti al Teatro Sistina di Roma con il musical "Cabaret" per la regia di Saverio Marconi.Ecco cosa ha raccontato ai nostri microfoni alla vigilia del suo debutto romano.

Dopo il successo ottenuto al Teatro della Luna di Milano salirà nuovamente sul palcoscenico del Sistina che l’ha già vista protagonista lo scorso anno. Emozionata?

Michelle Hunziker: "Sono contentissima di tornare al Sistina, ed emozionata. E’ un teatro che ti abbraccia. Io sono molto legata alla tv ma riesco a capire chi ha il “mal di teatro”. Quando le persone vengono a vederti sono loro a sceglierti, è un’emozione incredibile"

Nei due musical che ha interpretato si è confrontata con due stelle come Julie Andrews e Liza Minnelli. E’ stato difficile interpretare Sally Bowles in “Cabaret”?

M. H.: "E’ stata durissima perché essendo svizzera mi hanno inculcato la disciplina e il fatto di dover fare necessariamente le cose bene. Ho avuto un po’ paura all’inizio devo dir la verità. Il ruolo di Maria in “Tutti insieme appassionatamente”, nonostante il confronto con Julie Andrews, in qualche modo mi corrispondeva. Al contrario Sally è proprio l’icona di ciò che non dovresti mai fare nella vita. E’ difficilissimo interpretare un personaggio che la gente perdona, ma non ama. Questo ruolo ti fa riflettere e ti fa capire che la superficialità non porta assolutamente a niente"

Cosa ha preso da Liza Minnelli e in cosa è andata oltre?

M. H.: "Liza ovviamente ha ispirato tutto il mondo con la sua interpretazione. Lei è proprio Sally dentro, tra virgolette, perché quando la vedi, quando ci parli dal vivo è una che fa molto ridere e ha questo spirito. Ecco…...quello spirito di Sally l’ho preso. Per quanto riguarda invece i sentimenti, le emozioni vado a pescare le mie. Sono molto contenta di poter interpretare una storia realmente accaduta. Sally, nel libro di Christopher Isherwood “Addio a Berlino” a cui si ispira lo spettacolo, è descritta come una giovane diciannovenne. E’ l’emblema della spensieratezza e il suo unico sogno è quello di avere successo. Noi abbiamo preso molto quel carattere di Sally. Liza quando l’ha interpretata aveva già 40 anni, il suo personaggio era molto più ambiguo"

Agli inizi di febbraio in un’intervista esclusiva a “Chi” ha dichiarato che terminate le repliche di “Cabaret”, si sarebbe ritirata per un anno dalle scene per dedicarsi alla famiglia e al progetto sociale “Doppia difesa”. E’ ancora di questa idea o ci sono altri progetti in vista?

M. H.: "Ho un contratto con Mediaset in esclusiva. Farò lo stretto necessario per potermi dedicare alla mia fondazione e alla bambina. Comunque non sarà un’annata come l’anno scorso, voglio prendermela un po’ più con calma"

A che punto è la fondazione istituita con l’avvocato Giulia Buongiorno a tutela delle donne in difficoltà? Può dirci qualcosa di più in proposito?

M. H.: "Doppia difesa tutelerà il diritto delle donne sia sul lavoro che in famiglia. Sta andando molto bene e sta per essere mandata in rete. La prima pagina del sito (www.doppiadifesa.it) è già on line. Abbiamo ricevuto tantissime lettere e a breve faremo una conferenza stampa per presentare il lavoro svolto finora"

Ci sono delle cose che le piacerebbe fare che ancora non ha fatto?

M. H.: "Ci sono tantissime cose. Una cosa che mi piacerebbe fare da sempre è recitare, ma ci vado con i piedi di piombo. Ho iniziato dal teatro, se poi arriveranno delle cose forti, belle, si vedrà. Un film tv o il cinema non mi dispiacerebbero. Il cinema però è un tempio sacro e si tocca quando è il momento di toccarlo. In Italia poi un personaggio televisivo deve avere la strategia giusta per entrarci in modo tale che la gente non si senta tradita"

Sua figlia Aurora ha attitudini artistiche?

M. H.: "I bambini di adesso hanno comunque un loro mondo dove sono abituati ad avere tutto facilmente. Io cerco di stimolarla nello studio. Lei ha molto talento; sa già cantare e recitare molto bene. Ora è piccola ma se un giorno mi dimostrerà di avere questa passione non la spingerò, però mi piacerebbe"

Aurora, oltre che nel suo ruolo di mamma ovviamente, la preferisce attrice, showgirl o cantante?
M. H.: "Aury mi vive come mamma a casa, che è un’altra cosa. A volte mi dice anche delle cose riguardo al lavoro. A lei, come a tutti i bambini del resto, piace molto quando faccio ridere. Le piace molto Losanna, Paperissima, Striscia, Love Bugs"

Cosa le ha detto riguardo “Cabaret”?

M. H.: "Ha apprezzato molto lo spettacolo anche se riguardo quest'ultimo ho sempre detto che è a discrezione dei genitori portare i bambini al di sotto dei dieci anni. Non è assolutamente uno spettacolo volgare ma è un messaggio molto triste"

Il disco che ha inciso l’estate scorsa invece come sta andando?

M. H.: "Quella è stata una parte proprio ludica mia. L’ho fatto in agosto e mi ha aiutato nel canto. La cosa che mi piace è che nonostante non l’abbia pubblicato in Italia molti fan lo comprano su internet e me lo portano a far firmare. Mi piace molto il mondo del musical, della musica, ma la mia strada non è certo quella di fare la cantante, anche quello è un tempio sacro"

L’esperienza fatta a Zelig quanto l’ha aiutata per “Cabaret”?

M. H.: "Molto! Io ho iniziato a 23 anni con la banda di matti: Claudio Bisio, Gino e Michele, Ale e Franz... Eravamo un gruppo molto affiatato. In camerino lo spirito era quello del team. Il cabaret è questo. Solitamente non ha soldi, c’è molta passione e voglia di divertire il pubblico. Questo era lo Zelig all’epoca. Io e Claudio andavamo la domenica proprio a studiare, a vedere se ciò che facevamo poi il lunedì o il martedì poteva funzionare. Questo è il vero cabaret"

Secondo lei da che cosa deriva il suo grande successo?

M. H.: "Devo tutto al pubblico. Spero di riuscire sempre ad interpretare bene ciò che gli spettatori vogliono vedere. Sono al servizio del pubblico"

Tre buoni motivi per venirla a vedere al Sistina?

M. H.: "Volete passare una serata diversa dal solito? Venite al Kit Kat Klub! Primo perché vi divertirete e poi perché vedrete delle belle ragazze. E’ una storia che vale la pena di vedere; c’è un cast che amo moltissimo e poi una regia e una scenografia molto bella"

(Sara Miele)

Grande attesa per la Hunziker di "Cabaret": Sistina ultima tappa

Cabaret
Teatro Sistina
Via Sistina 129 - Roma
Dal 18 Maggio al 17 Giugno 2007

Info: tel.06/4200711;



Dopo il grande successo milanese debutta il 18 maggio al Teatro Sistina di Roma il musical “Cabaret” prodotto dalla Compagnia della Rancia con la regia di Saverio Marconi. Protagonista dello spettacolo Michelle Hunziker, che dopo la felice esperienza di “Tutti insieme appassionatamente”, torna in teatro nei panni di Sally Bowles. Co-protagonista, nel ruolo del Maestro delle Cerimonie, Christian Ginepro che, affiancato da un grande cast e dall’orchestra dal vivo, ci condurrà insieme a Michelle nel trasgressivo locale Kit Kat Klub per raccontarci una grande storia d’amore ambientata nella Berlino degli anni ‘30. “Sono contentissima di essere di nuovo al Sistina e molto emozionata” – ha dichiarato in conferenza stampa la bionda showgirl, e continua: “Interpretare Sally è una grande soddisfazione, ma non è facile. Questa ragazza sceglie di abortire tutte le sere e per me, che ho partorito a 19 anni, dover incarnare ad ogni replica questa rinuncia all’amore e alla vita significa tornare a casa e dover elaborare delle emozioni dure”. Michelle ha confessato che tra i suoi timori nell’interpretare questo ruolo c’è anche quello di non essere riconosciuta dal suo pubblico. “Tutti, specialmente i bambini, sono abituati a vedermi bionda, sorridente – ci ha spiegato - questo spettacolo diverte ma fa anche riflettere. Sally è un’illusa, la sua bellezza è l’ingenuità. Quando però si tratta di affrontare le prime difficoltà la sua autostima va sotto i piedi”. Il regista ha poi spiegato le novità dell’allestimento romano. “Anche a Roma coinvolgeremo il pubblico - ha dichiarato Marconi – il cabaret diventa tutto il teatro. La vita vera, isolata, è sotto la scala.” Non mancheranno ovviamente le leggendarie canzoni del celebre musical (“Money money”, “Life is a cabaret”, “Willkommen”), nella frizzante versione italiana della Compagnia della Rancia. “Abbiamo scelto di cantare in italiano “Mein Herr” per dar modo al pubblico di capire bene cosa dice Sally” ha svelato Michelle.

(Sara Miele)










"Prey": al cinema ora la preda sei tu

PREY -LA CACCIA E’ APERTA

Regia di Darrell James Roodt
Con Bridget Moynahan, Peter Weller, Carly Schroeder, Jamie Bartlett, Connor Dowds
Usa, 2006
Thriller
Uscita: 18 Maggio 2007

Il regista sudafricano Darrell James Roodt dopo il successo di “Yesterday” (2004), candidato agli Oscar come miglior film straniero, torna a girare nella sua amata terra un film d'azione e avventura pieno di suspence.
Il film si inserisce nel filone a cui appartegono anche "Lo squalo", "Jurassic Park" o Open Water", ovvero quello che fa leva sulle paure primordiali del genere umano per attivare il meccanismo narrativo. Non è solo la storia di un safari in Africa; la situazione drammatica in cui si trovano i tre protagonisti intrappolati in un auto è un pretesto per raccontare l'intensità del dramma umano. Tom Newman (Peter Weller) si è da poco sposato in seconde nozze con Amy (Bridget Moynahan). I suoi due figli Jessica di 14 anni (Carly Schroeder) e David di 10 anni (Connor Dowds), non riescono però ad accettare la nuova compagna del padre e ad instaurare con lei un buon rapporto. Intenzionato a far familiarizzare Amy e i ragazzi, Tom organizza una vacanza in Sudafrica che prevede un safari spettacolare all'interno di una riserva di caccia. L’idea non sembra però aver successo: i due ragazzi si annoiano e dimostrano di non aver alcuna intenzione di allentare le tensioni con la donna. Brian, la guida, nell’intento di vivacizzare la situazione propone una deviazione verso una strada non battuta. Per i Newman cominciano i guai. Tom nel frattempo si reca da un famoso cacciatore del luogo, Crawford, (Jamie Bartlett) e inizia le ricerche. Riuscirà l’uomo a salvare i suoi cari dalle belve feroci?

(Sara Miele)
Illustri scrittori sotto il cielo di Roma per il Festival Letterature


Basilica di MassenzioVia dei Fori Imperiali (ingresso Clivo di Venere Felice)
Dal 18 Maggio al 21 Giugno (ore 21.00)
Ingresso libero fino ad esaurimento posti
(L’accesso avviene previo ritiro del biglietto omaggio presso il botteghino a partire dalle ore 19.00)
Per ulteriori informazioni:
http://www.festivaldelleletterature.it/
http://www.casadelleletterature.it/










Prenderà il via venerdì 18 maggio l’edizione 2007 del prestigioso Festival Internazionale Letterature di Roma.
A presentare l’evento in conferenza stampa l’Assessore alle Politiche Culturali Silvio Di Francia, la curatrice del festival e responsabile della Casa delle Letterature Maria Ida Gaeta, i consulenti artistici del Festival Piero Maccarinelli e Jacopo Bedogni e il consulente musicale Luciano Linzi.
Il suggestivo scenario della Basilica di Massenzio ospiterà alcuni tra i più noti autori del panorama letterario mondiale, il tema scelto per questa VI edizione è la dicotomia Vicino/Lontano tradotta con la parola inglese Crossover. Gli autori, invitati a scrivere un testo inedito da leggere al pubblico nella loro lingua madre, potranno pronunciarsi sulla dimensione nomade e transitoria del contemporaneo.
Per le prime 5 serate una particolarità: le video opere di grandi artisti introdurranno gli scrittori proponendo un crossover evocativo ed emozionale tra le parole dell’autore e le immagini. “L’accostamento con la video arte è la vera novità di questa edizione” ha dichiarato l’assessore Silvio Di Francia. “Dopo 5 anni- ha continuato Maria Ida Gaeta - mi sembrava importante riaffermare il ruolo della manifestazione. Mi sono battuta per sperimentare una nuova formula: la centralità del testo rimane alla base del progetto, con lo stesso rigore ho cercato però di mettere insieme la forza delle parole con la narratività delle immagini.”
Le altre cinque si svolgeranno, invece, secondo la formula tradizionale. Prima del reading dei testi inediti, attori italiani di teatro e di cinema (Stefania Sandrelli, Maddalena Crippa, Alessandro Haber, Valerio Mastandrea, Claudio Santamaria) presenteranno gli autori leggendo brani tratti da loro opere già pubblicate in Italia. La conclusione di tutte e dieci le serate sarà affidata, come sempre, alle esibizioni di valenti musicisti scelti, in collaborazione con la Casa del Jazz di Roma, da Luciano Linzi e Vittorio Cosma.

10 appuntamenti in cui si avvicenderanno sul palco 18 scrittori (14 stranieri e 4 italiani). L’apertura del Festival sarà affidata alla scrittrice cilena ISABEL ALLENDE. Ospiti della capitale saranno poi l’intellettuale marocchina RITA EL-KHAYAT, gli scrittori irlandesi JOHN BANVILLE ,CATHERINE DUNNE e ROBERT MCLIAM WILSON, GREGORY DAVID ROBERTS, gli scrittori turchi ELIF SHAFAK e FERIDUN ZAIMOGLU, l’ americano E. L. DOCTOROW, gli autori italiani GIANCARLO DE CATALDO, ROBERTO CALASSO e GIANRICO CAROFIGLIO, l’autrice spagnola ALICIA GIMÉNEZ-BARTLETT, l’americano SCOTT TUROW e ILDEFONSO FALCONES. L'ultima serata si svolgerà nel segno del romanzo d’inchiesta in un ideale collegamento tra Napoli e Mumbay con lo scrittore italiano ROBERTO SAVIANO e lo scrittore indiano VIKRAM CHANDRA.


(Sara Miele)

Al via l' VIII edizione dell' Expo Tattoo di Roma

ERGIFE PALACE HOTEL
Via Aurelia, 619 - Roma-
Venerdì e Sabato (14.00-24.00)
Domenica (14.00-22.00)
Ingresso giornaliero € 13,00
Per ulteriori informazioni: www.tattooexporoma.com

Dal 4 al 6 Maggio, all' Ergife Palace Hotel di Roma, avrà luogo l'edizione 2007 dell' Expo Tattoo; un appuntamento da non perdere per gli esperti del settore, i cultori del tatuaggio o per i semplici curiosi affascinati da questa antica arte corporea.
La kermesse capitolina, sicuramente tra le più attese della scena mondiale, ospiterà i migliori tatuatori del panorama internazionale, nonchè alcuni tra i maggiori artisti della vecchia e nuova scuola. Tra i partecipanti alla convention: Alex De Pase, Antonio Orlando, Evil Machines, Cherry Tattoo, Crazy Needles. Presenti all'evento anche i due artisti romani Massimo Grilli (Tattoo Salon) e Franco Cecconi (Bottega dei tatuaggi), due dei fondatori dell'Associazione Regionale Tatuatori (ART) che da tempo si battono per dar forza e voce alla figura del tatuatore in Italia.
Tra gli stranieri un posto d'onore spetta a Pili Mo'o, rappresentante dell'antichissima scuola polinesiana e dell'arcaico tatuaggio eseguito ancora secondo la tecnica tradizionale. Il suo metodo, sicuramente tra i più dolorosi e spettacolari, consiste nell'utilizzo di un paio di bacchette di legno che, battute tra loro, emettono quel peculiare suono che ha dato origine al termine onomatopeico "tatau", da cui deriva la parola odierna "tattoo".
Come nelle precedenti edizioni una parte dell'esposizione sarà riservata alla gioielleria da piercing, alle maggiori ditte di prodotti del settore e all'abbigliamento di tendenza.
Anche quest'anno non mancheranno gli show che si svolgeranno parallelamente ai lavori artistici.
Venerdì 4 alle ore 19.00 i Freak Bloody Tricks, già presenti nel 2006, stupiranno gli spettatori più audaci con il loro spettacolo estremo di fachirismo.
Sabato 5, alla stessa ora, sarà la volta della compagnia di danza Terra Brasili's. Domenica 06 alle ore 18.00 è previsto invece uno spettacolo di danza polinesiana.
In chiusura il "Tattoo Contest" premierà i migliori tatuaggi eseguiti durante la fiera.

(Sara Miele)

lunedì 21 maggio 2007

Mi presento.....

.........Chi l'avrebbe mai detto che avrei cominciato a raccontarmi anche qui....
Questo spazio mi sembra una buona vetrina per condividere ciò che sto facendo in questo periodo: scrivere!
....E perchè no un'ottima occasione per confrontarsi con gli altri blogger su ciò che ci succede intorno!