martedì 22 maggio 2007






Michelle Hunziker: "Dopo Cabaret rallento. Ho bisogno di tempo per me e Aurora"



Michelle Hunziker, dopo la positiva esperienza sanremese sul palco dell'Ariston a fianco di Pippo Baudo, torna a calcare le tavole del palcoscenico. Dal 18 maggio al 17 giugno sarà infatti al Teatro Sistina di Roma con il musical "Cabaret" per la regia di Saverio Marconi.Ecco cosa ha raccontato ai nostri microfoni alla vigilia del suo debutto romano.

Dopo il successo ottenuto al Teatro della Luna di Milano salirà nuovamente sul palcoscenico del Sistina che l’ha già vista protagonista lo scorso anno. Emozionata?

Michelle Hunziker: "Sono contentissima di tornare al Sistina, ed emozionata. E’ un teatro che ti abbraccia. Io sono molto legata alla tv ma riesco a capire chi ha il “mal di teatro”. Quando le persone vengono a vederti sono loro a sceglierti, è un’emozione incredibile"

Nei due musical che ha interpretato si è confrontata con due stelle come Julie Andrews e Liza Minnelli. E’ stato difficile interpretare Sally Bowles in “Cabaret”?

M. H.: "E’ stata durissima perché essendo svizzera mi hanno inculcato la disciplina e il fatto di dover fare necessariamente le cose bene. Ho avuto un po’ paura all’inizio devo dir la verità. Il ruolo di Maria in “Tutti insieme appassionatamente”, nonostante il confronto con Julie Andrews, in qualche modo mi corrispondeva. Al contrario Sally è proprio l’icona di ciò che non dovresti mai fare nella vita. E’ difficilissimo interpretare un personaggio che la gente perdona, ma non ama. Questo ruolo ti fa riflettere e ti fa capire che la superficialità non porta assolutamente a niente"

Cosa ha preso da Liza Minnelli e in cosa è andata oltre?

M. H.: "Liza ovviamente ha ispirato tutto il mondo con la sua interpretazione. Lei è proprio Sally dentro, tra virgolette, perché quando la vedi, quando ci parli dal vivo è una che fa molto ridere e ha questo spirito. Ecco…...quello spirito di Sally l’ho preso. Per quanto riguarda invece i sentimenti, le emozioni vado a pescare le mie. Sono molto contenta di poter interpretare una storia realmente accaduta. Sally, nel libro di Christopher Isherwood “Addio a Berlino” a cui si ispira lo spettacolo, è descritta come una giovane diciannovenne. E’ l’emblema della spensieratezza e il suo unico sogno è quello di avere successo. Noi abbiamo preso molto quel carattere di Sally. Liza quando l’ha interpretata aveva già 40 anni, il suo personaggio era molto più ambiguo"

Agli inizi di febbraio in un’intervista esclusiva a “Chi” ha dichiarato che terminate le repliche di “Cabaret”, si sarebbe ritirata per un anno dalle scene per dedicarsi alla famiglia e al progetto sociale “Doppia difesa”. E’ ancora di questa idea o ci sono altri progetti in vista?

M. H.: "Ho un contratto con Mediaset in esclusiva. Farò lo stretto necessario per potermi dedicare alla mia fondazione e alla bambina. Comunque non sarà un’annata come l’anno scorso, voglio prendermela un po’ più con calma"

A che punto è la fondazione istituita con l’avvocato Giulia Buongiorno a tutela delle donne in difficoltà? Può dirci qualcosa di più in proposito?

M. H.: "Doppia difesa tutelerà il diritto delle donne sia sul lavoro che in famiglia. Sta andando molto bene e sta per essere mandata in rete. La prima pagina del sito (www.doppiadifesa.it) è già on line. Abbiamo ricevuto tantissime lettere e a breve faremo una conferenza stampa per presentare il lavoro svolto finora"

Ci sono delle cose che le piacerebbe fare che ancora non ha fatto?

M. H.: "Ci sono tantissime cose. Una cosa che mi piacerebbe fare da sempre è recitare, ma ci vado con i piedi di piombo. Ho iniziato dal teatro, se poi arriveranno delle cose forti, belle, si vedrà. Un film tv o il cinema non mi dispiacerebbero. Il cinema però è un tempio sacro e si tocca quando è il momento di toccarlo. In Italia poi un personaggio televisivo deve avere la strategia giusta per entrarci in modo tale che la gente non si senta tradita"

Sua figlia Aurora ha attitudini artistiche?

M. H.: "I bambini di adesso hanno comunque un loro mondo dove sono abituati ad avere tutto facilmente. Io cerco di stimolarla nello studio. Lei ha molto talento; sa già cantare e recitare molto bene. Ora è piccola ma se un giorno mi dimostrerà di avere questa passione non la spingerò, però mi piacerebbe"

Aurora, oltre che nel suo ruolo di mamma ovviamente, la preferisce attrice, showgirl o cantante?
M. H.: "Aury mi vive come mamma a casa, che è un’altra cosa. A volte mi dice anche delle cose riguardo al lavoro. A lei, come a tutti i bambini del resto, piace molto quando faccio ridere. Le piace molto Losanna, Paperissima, Striscia, Love Bugs"

Cosa le ha detto riguardo “Cabaret”?

M. H.: "Ha apprezzato molto lo spettacolo anche se riguardo quest'ultimo ho sempre detto che è a discrezione dei genitori portare i bambini al di sotto dei dieci anni. Non è assolutamente uno spettacolo volgare ma è un messaggio molto triste"

Il disco che ha inciso l’estate scorsa invece come sta andando?

M. H.: "Quella è stata una parte proprio ludica mia. L’ho fatto in agosto e mi ha aiutato nel canto. La cosa che mi piace è che nonostante non l’abbia pubblicato in Italia molti fan lo comprano su internet e me lo portano a far firmare. Mi piace molto il mondo del musical, della musica, ma la mia strada non è certo quella di fare la cantante, anche quello è un tempio sacro"

L’esperienza fatta a Zelig quanto l’ha aiutata per “Cabaret”?

M. H.: "Molto! Io ho iniziato a 23 anni con la banda di matti: Claudio Bisio, Gino e Michele, Ale e Franz... Eravamo un gruppo molto affiatato. In camerino lo spirito era quello del team. Il cabaret è questo. Solitamente non ha soldi, c’è molta passione e voglia di divertire il pubblico. Questo era lo Zelig all’epoca. Io e Claudio andavamo la domenica proprio a studiare, a vedere se ciò che facevamo poi il lunedì o il martedì poteva funzionare. Questo è il vero cabaret"

Secondo lei da che cosa deriva il suo grande successo?

M. H.: "Devo tutto al pubblico. Spero di riuscire sempre ad interpretare bene ciò che gli spettatori vogliono vedere. Sono al servizio del pubblico"

Tre buoni motivi per venirla a vedere al Sistina?

M. H.: "Volete passare una serata diversa dal solito? Venite al Kit Kat Klub! Primo perché vi divertirete e poi perché vedrete delle belle ragazze. E’ una storia che vale la pena di vedere; c’è un cast che amo moltissimo e poi una regia e una scenografia molto bella"

(Sara Miele)