giovedì 28 aprile 2011

Paola Lavini nel cast di "Corpo celeste" film d’esordio di Alice Rohrwacher





Non solo teatro per la brava Paola Lavini (Nunsense, I Promessi Sposi). Oltre che in numerose fiction televisive, potremo vederla nel cast di "Corpo Celeste", film d’esordio di Alice Rohrwacher, sorella dell'attrice Alba, che verrà presentato  al prossimo Festival di Cannes nella sezione Quinzaine des realisateurs. 
Prodotto da Carlo Cresta-Dina insieme a Rai Cinema e Cinecittà Luce, Corpo Celeste trae ispirazione dall’omonimo libro di Anna Maria Ortese. Protagonista una 13enne tornata a Reggio Calabria con la madre, dopo aver vissuto gran parte della sua vita in Germania. A Roghudi, borgo abbandonato dell’Aspromonte, incontra un mondo sconosciuto diviso tra ansia di consumismo ‘moderno’ e resti arcaici. Solo l’incontro con un sarcerdote isolato saprà ridare a Marta il senso di ciò che bisogna cercare realmente nella vita. 

Molto liberamente tratto dall’omonimo romanzo della scrittrice Anna Maria Ortese, Corpo Celeste è la storia di formazione di una ragazzina che, per motivi che non dipendono da lei, viene estrapolata dal contesto in cui viveva e riportata a vivere nel sud Italia. Marta che ha tredici anni, vivrà con grande inquietudine questo nuovo universo sconosciuto e pieno di contraddizioni. La frequentazione della parrocchia non riuscirà a darle risposte, ma la aiuterà a cercare la sua via. Il direttore della Quinzine di Cannes Frederic Boyer, ha affermato: “E’ una storia bellissima, profondamente poetica e simbolica. Non ho avuto dubbi nel portare questo debutto al festival”.

CORPO CELESTE

  •   Regia: Alice Rohrwacher
  •   Con: Salvatore Cantalupo, Anita Caprioli, Yle Vianello, Paola Lavini, Renato Carpentieri
  •   Distributori: Istituto Luce
  •   Genere: Drammatico
TRAMA
Marta (Vianello) ha tredici anni e, dopo dieci anni passati con la famiglia in Svizzera, è tornata a vivere nel profondo sud italiano, a Reggio Calabria, la città dov’è nata e da dove proviene sua madre (Caprioli). I suoi avevano lasciato l’Italia in cerca di lavoro, quando Marta era bambina. Ma ora, il lavoro in Svizzera non c’è più e la madre, sola, ha deciso di tornare. L’unica vera famiglia che hanno come riferimento è rappresenta dalla zia Fortunata con il marito Nino e alla piccola Debby. Fortunata è una tipica donna della Reggio Calabria di oggi, che seppur di estrazione povera, tiene molto all’aspetto esteriore, che cura in modo esagerato e appariscente, una donna di polso, forte e decisa. Marta, invece, è esile, attenta, con un'andatura un po' sbilenca e un'inquietudine che la fa assomigliare ad una creatura selvatica. Ma ha una grazia speciale, e mentre passa tra gli altri come una piccola fata guarda e sente tutto: non ricorda molto della sua infanzia a Reggio, la città è cresciuta senza nessun ordine, è per lei rumore, resti antichi accanto a palazzi ancora in costruzione e vento. Marta inizia a frequentare il corso di preparazione alla Cresima, l'età è giusta, ed è anche un modo per farsi nuovi amici. Senza la Cresima non ti puoi neanche sposare! In parrocchia si sta preparando una festa per l'arrivo di un nuovo Crocifisso. Marta partecipa attivamente alle attività del catechismo, ma nel frattempo ha imparato che altrove deve trovare la sua strada: non la via al di là del mondo, ma la via attraverso il mondo.





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