mercoledì 19 settembre 2007




Luca Barbarossa: "Il mio progetto più ambizioso? Una raccolta di insuccessi"


Per maggiori informazioni sulle prossime date del Tour 2007:
http://www.lucabarbarossa.it/

Nato a Roma il 15 aprile 1961, Luca Barbarossa si affaccia al panorama musicale italiano nel 1981 quando incide il suo primo singolo “Roma spogliata” e il suo primo album. I suoi successivi singoli: "La strada del sole" (1982) e "Colore" (1984) riscuotono un grande successo. Barbarossa inizia la collaborazione con Antonio Coggio e nasce la bellissima "Via Margutta" (1986). Partecipa diverse volte al Festival di Sanremo: nel 1987 con il brano "Come dentro un film", nel 1988 con il brano "L'amore rubato", un testo sulla violenza alle donne intenso e profondo. Nel 1992 vince il Festival con "Portami a ballare", brano dedicato alla sua mamma, inserito nel disco "Cuore d'acciaio".
Molto impegnato a livello umanitario, si rende promotore di molte iniziative legate alla Nazionale Italiana Cantanti, e collabora attivamente con Amnesty International, Action Aid e Operation Smile.
Grazie anche alla preziosa collaborazione con Romano Musumarra, l'artista romano giunge con l’album "Musica e parole" al crocevia dei suoi desideri: attraverso undici canzoni modellate con il garbo di sempre, le "parole" e la "musica" di Barbarossa si abbracciano in un'armonia che è frutto di oltre un anno di lavoro in sala di registrazione. A ribadire poi il desiderio di internazionalità la presenza della popstar australiana Tina Arena, protagonista in "Segnali di fumo", di un duetto dal passo intenso nel cui abbraccio di culture vive lo spirito dell'intero disco.
Nel 2003 Luca Barbarossa partecipa nuovamente al Festival di Sanremo con il brano "Fortuna" inserito nell'omonimo album. Sempre nel 2003 compone, insieme a Musumarra, il brano per Luciano Pavarotti "Il Canto", che il tenore inserisce nel suo album "Ti adoro", pubblicato in tutto il mondo.
In qualità di autore Luca Barbarossa ha scritto brani per Gianni Morandi, Luciano Pavarotti, Paola Turci,Tosca, Tina Arena, Alessandro Safina e i Dham. Ha avuto l'onore di ospitare nei suoi dischi Francesco De Gregori, Antonello Venditti, Fiorella Mannoia, Eros Ramazzotti, Roy Paci.
Lo scorso giugno è uscito il nuovo singolo "Aspettavamo il 2000": una rock-ballad nello stile west coast a cui spesso si è accostato l'autore che precede l'uscita del nuovo album prevista per questo autunno.
Abbiamo incontrato Luca il 15 settembre al Teatro Romano di Ostia Antica dove si è esibito in un concerto-festa dedicato a tutti coloro che da anni lo seguono con affetto.
Ha risposto alle nostre domande con la cordialità e la simpatia che lo contraddistinguono da sempre.

A tre anni di distanza dal tuo ultimo album “Fortuna” è uscito il tuo nuovo singolo “Aspettavamo il 2000”. La novità è che può essere acquistato solo in rete negli spazi legali dedicati al download. Perché questa scelta?

Luca Barbarossa: "Per noi piccoli produttori indipendenti internet è un’opportunità di veicolare i nostri contenuti a costo zero o quasi. Un singolo non si dovrebbe neanche vendere. E’ una specie di aperitivo di un album. Noi siamo per la veicolazione legale della musica e l’abbiamo messo in rete nei siti che si occupano di questo per chi volesse riascoltarlo, sentirlo. 0,99 centesimi mi sembra una cifra ragionevole per una canzone. Per un singolo può andare bene, per l’album completo ci vuole anche il supporto fisico ovviamente."

Il brano, una rock ballad molto orecchiabile, ripercorre in modo ironico e dissacrante gli ultimi 30 anni della nostra storia. Cosa ti aspettavi dal 2000? E’ un mondo “sempre uguale a se stesso” o qualcosa alla fine è cambiato?

L.B. : "Sono cambiate molte cose ma noi poco e niente. Guarda i danni all’ambiente, le guerre, l’intolleranza. Abbiamo aspettato il futuro dimenticando di costruirlo."

In campo musicale invece come sono cambiate le cose rispetto ai tuoi esordi?

L.B. : "Oggi si produce molta più musica ma ne rimarrà pochissima. E’ quasi tutto marketing, roba per suonerie telefoniche."

Le tue canzoni nascondono sicuramente una doppia anima: rock e melodica. Quale ti rappresenta meglio in questo momento?

L.B. : "Una non esclude l’altra e devono viaggiare accanto per rappresentarmi."

Il tuo nuovo album, che conterrà anche il singolo, dovrebbe uscire in autunno. Puoi dirci qualcosa in anteprima sui brani, sul titolo e sul lavoro che hai fatto?

L.B. : "Troverei terribile anticipare qualcosa a parole. Le canzoni sono fatte anche di musica, anche la musica è contenuto, linguaggio. Anticipare a parole è tradire lo spirito di un pezzo. Meglio ascoltare."

Sei sempre stato un artista sensibile alle problematiche sociali e alla beneficenza. Da anni giochi con la Nazionale Italiana Cantanti e hai collaborato, tra gli altri, con Amnesty International, Action Aid, Operation Smile. In campo umanitario quali sono le cose che ti toccano maggiormente?

L.B. : "Quello che mi tocca è quanto possiamo fare e non facciamo. Ci scivola tutto addosso, ci sembra tutto lontano, finchè un giorno uno sguardo, un episodio, una parola cambiano il nostro modo di stare al mondo."

Tu sei nato al centro di Roma nel quartiere popolare di Via San Giacomo. Nelle tue canzoni la tua città è sempre stata molto presente. Come si è trasformata Roma negli anni? Cosa è rimasto uguale e cosa è cambiato?

L.B. : "Roma è sempre più distante da se stessa, incantevole per merito di architetti che per loro fortuna sono morti prima di vedere lo scempio dell’edilizia moderna."

In un’intervista qualche anno fa hai dichiarato che ti sarebbe piaciuto fare un disco con le canzoni più nobili della nostra tradizione insieme ad altri artisti capitolini. Oltre questo progetto quale altro desiderio ti piacerebbe realizzare?

L.B. : "Il mio progetto più ambizioso è una raccolta di insuccessi."

Nel 1999 hai presentato un ciclo di 35 puntate di "Mezzogiorno Con ..." su Radio2 Rai, un’esperienza che ti ha messo a diretto contatto con gli ascoltatori e con lo sterminato "popolo" di internet. Nel 2001 sono stati i tuoi fan a decidere, attraverso Kataweb, la tracking list della tua raccolta “Viaggio di ritorno”. Oggi sei presente sul web con il tuo nuovo singolo, con il tuo sito, il forum e Myspace. Un bel passo avanti da quando cantavi in Ciberstrazio “ti prego dimmi come entrare nel linguaggio universale di internet”.

L.B. : "Si, mi sono anche io digitalizzato! Internet può aggiungersi e non sostituirsi alla vita reale fatta d’incontri fisici, di profumi, di cuori che battono forte. E’ un modo per comunicare con chi ti segue senza il filtro della televisione, della radio dei giornali. E’ un rapporto diretto di cui vado anche abbastanza orgoglioso, ma non deve esistere solo quello."

Quando non sei impegnato in concerto o a scrivere canzoni cosa ti piace fare?

L.B. : "Gioco a tennis, sto coi miei figli, leggo, una normalità disarmante."

Durante i tuoi numerosi tour avrai girato diverse volte l'Italia e l'Europa. C’è un posto a cui ti senti particolarmente legato?

L.B. : "Mi emoziona la Sicilia, mi purifica la neve delle Dolomiti; l’Italia è un patrimonio di bellezze naturali e storiche. Peccato che non ne siamo abbastanza consapevoli."

Questa estate sei stato in giro per l’Italia per promuovere il singolo.…….Niente vacanze?

L.B. : "Breve e bellissima pausa in Sicilia. Forse partirò una settimana ad ottobre, finito il tour. Ma la vera vacanza per me è stare a casa un po’ di giorni di seguito."

(Sara Miele)